Manifestazione di solidarietà con gli “Amici delle Missioni” all’AIAS di Acireale

Si è svolta stamane al Centro di Riabilitazione AIAS di Acireale una Tombola di beneficenza insieme agli “Amici delle Missioni”, associazione presente ad Acireale e che da venti anni opera in Guinea Bissau, nei villaggi di Bula, San Vincente ed altri villaggi minori. Una mattinata per la solidarietà che impegna in maniera significativa il Centro AIAS e i suoi assistiti e che trova nell’amico solidale da tanti anni, il Diacono Sebastiano Genco, un propulsore vero del bene rappresentato dalla solidarietà diffusa. Una mattinata dedicata al gioco della Tombola che ha permesso di rinsaldare una vera amicizia e collaborazione nel migliorare la qualità della vita delle popolazioni africane. La sezione acese dell’AIAS ha negli anni contribuito alla costruzione ed attivazione di un pozzo in Guinea Bissau ed inoltre realizza una ”Adozione a distanza” di una ragazza del Villaggio di Bula, che impegna la Sezione AIAS di Acireale in maniera continuativa nel tempo ed efficace nella sostanza della solidarietà diffusa e piena. Presente alla manifestazione ludica e ricreativa della Tombola anche Melania Raciti, dell’Associazione “Amici delle Missioni”, che ha scambiato con i nostri assistiti suggestioni, parole, affetto e storie dei villaggi della Guinea Bissau.

Il Presidente della Sezione AIAS di Acireale, dott. Armando Sorbello, con il Consiglio Direttivo al completo, la direzione Sanitaria e gli operatori professionali del Centro, ha lanciato una idea/progetto, un ponte ulteriore di azioni di solidarietà attraverso la dotazione di ausili speciali per bambini disabili della Guinea Bissau, un ulteriore tassello che ci permette di poter affermare quanto un bene solidale, quale una protesi o un dispositivo utile a superare un ostacolo rappresentino efficacemente il bene comune e l’attenzione per tutte quelle persone, e sono tante, che non dispongono in maniera continua ed efficace di attenzioni mirate con l’obiettivo di abbattere i muri e costruire ponti: di attenzione per il diverso, per l’autonomia piena intesa anche come diritto individuale e familiare, di fratellanza, di gioia e di un sorriso “contagioso”, nel volto della bambina, ormai cresciuta di molto, che avevamo “adottato a distanza” che possiamo scorgere ancora in una gigantografia presente nella sezione.

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